Rustico e decorativo
Il mirto, il cui nome scientifico è Myrtus communis, è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae caratteristica della macchia mediterranea. Rustico ed adattabile, non necessita di cure assidue, regalando in compenso grandi gratificazioni dalla sua coltura e numerosi possibili utilizzi delle sue parti, fiori, frutti e foglie. Grazie al contenuto in mirtolo, olio essenziale dalle proprietà officinali ed aromatiche, il mirto si presta a svariati usi in cucina, nella cosmesi e nella cura di alcuni disturbi comuni. Gradevole in giardino, dove può arrivare ad un'altezza di ben 4 metri, con le sue piccole foglie lanceolate di colore verde scuro, i profumatissimi fiori bianchi o rosati e le bacche blu-violaceo saprà abbellire ogni angolo un po' anonimo, caratterizzando il nostro spazio verde con uno stile mediterraneo e rurale. In commercio è possibile trovare varietà ornamentali estremamente decorative.
Un arbusto pieno di risorse
La principale accortezza da utilizzare per coltivare il mirto è di non esporlo a temperature eccessivamente rigide; la sua natura di pianta mediterranea, infatti, lo rende sensibile ai rigori invernali, motivo per cui viene allevato soprattutto nelle regioni centrali e meridionali, dove non presenta particolari esigenze e si sviluppa rigogliosamente. Avendo a disposizione uno spazio verandato di ampie dimensioni è possibile coltivarne esemplari in vaso, prestando attenzione alle correnti d'aria. A fronte di tanta rusticità, il mirto offre numerose risorse dovute alle sue proprietà sedative, antireumatiche, toniche ed astringenti.
Il mirto in cucina
Oltre che per la preparazione del popolare porceddu allo spiedo, ricetta sarda che prevede la cottura in arrosto del maialino da latte insaporito dalle foglie di questa pianta, il mirto può insaporire, con le sue bacche o le foglie, ogni pietanza a base di carne o pesce. I frutti, utilizzati freschi, si prestano alla realizzazione di saporite salse per condire risotti o accompagnare piatti da portata; lasciandoli macerare sotto spirito si ottiene il famoso liquore omonimo. I fiori vengono utilizzati in cosmesi e per creare colorati e odorosi pot-pourri.
Cura e coltivazione
Il mirto si adatta facilmente, ma per ottenere una pianta rigogliosa e prolifica è bene attuare alcuni accorgimenti: il terreno migliore avrà un PH neutro, sarà umido ma senza ristagni idrici, eventualmente mescolato a sabbia. Una concimazione ricca in azoto gli garantirà la possibilità di produrre fiori e frutti in abbondanza, mentre una buona potatura dopo la stagione invernale permetterà una crescita ordinata e l'eliminazione delle parti secche. L'esposizione dovrà garantire un buon contatto con i raggi diretti del sole e la protezione dai colpi di vento.
Il mirto, il cui nome scientifico è Myrtus communis, è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae caratteristica della macchia mediterranea. Rustico ed adattabile, non necessita di cure assidue, regalando in compenso grandi gratificazioni dalla sua coltura e numerosi possibili utilizzi delle sue parti, fiori, frutti e foglie. Grazie al contenuto in mirtolo, olio essenziale dalle proprietà officinali ed aromatiche, il mirto si presta a svariati usi in cucina, nella cosmesi e nella cura di alcuni disturbi comuni. Gradevole in giardino, dove può arrivare ad un'altezza di ben 4 metri, con le sue piccole foglie lanceolate di colore verde scuro, i profumatissimi fiori bianchi o rosati e le bacche blu-violaceo saprà abbellire ogni angolo un po' anonimo, caratterizzando il nostro spazio verde con uno stile mediterraneo e rurale. In commercio è possibile trovare varietà ornamentali estremamente decorative.
Un arbusto pieno di risorse
La principale accortezza da utilizzare per coltivare il mirto è di non esporlo a temperature eccessivamente rigide; la sua natura di pianta mediterranea, infatti, lo rende sensibile ai rigori invernali, motivo per cui viene allevato soprattutto nelle regioni centrali e meridionali, dove non presenta particolari esigenze e si sviluppa rigogliosamente. Avendo a disposizione uno spazio verandato di ampie dimensioni è possibile coltivarne esemplari in vaso, prestando attenzione alle correnti d'aria. A fronte di tanta rusticità, il mirto offre numerose risorse dovute alle sue proprietà sedative, antireumatiche, toniche ed astringenti.
Il mirto in cucina
Oltre che per la preparazione del popolare porceddu allo spiedo, ricetta sarda che prevede la cottura in arrosto del maialino da latte insaporito dalle foglie di questa pianta, il mirto può insaporire, con le sue bacche o le foglie, ogni pietanza a base di carne o pesce. I frutti, utilizzati freschi, si prestano alla realizzazione di saporite salse per condire risotti o accompagnare piatti da portata; lasciandoli macerare sotto spirito si ottiene il famoso liquore omonimo. I fiori vengono utilizzati in cosmesi e per creare colorati e odorosi pot-pourri.
Cura e coltivazione
Il mirto si adatta facilmente, ma per ottenere una pianta rigogliosa e prolifica è bene attuare alcuni accorgimenti: il terreno migliore avrà un PH neutro, sarà umido ma senza ristagni idrici, eventualmente mescolato a sabbia. Una concimazione ricca in azoto gli garantirà la possibilità di produrre fiori e frutti in abbondanza, mentre una buona potatura dopo la stagione invernale permetterà una crescita ordinata e l'eliminazione delle parti secche. L'esposizione dovrà garantire un buon contatto con i raggi diretti del sole e la protezione dai colpi di vento.